UNO SGUARDO ALLE CRIPTOVALUTE: SONO DAVVERO IL FUTURO?

È notizia di oggi la caduta del bitcoin in borsa del 17% rispetto a una settimana fa. Per chi è esperto di finanza, questo numero è un segnale molto simile a quelli di una vera e propria bocciatura, l’ennesima a cui assistiamo da quando questa criptovaluta esiste. E con bitcoin, anche tutte le sue sorelle. È dunque lecito chiedersi se davvero sia tramontato il sogno di chi credeva nelle criptovalute, come nuove realtà, o se serve soltanto ancora un po’ di tempo per l’effettiva maturità.

COSA SONO LE CRIPTOVALUTE

Le criptovalute, tra le quali bitcoin è sicuramente la più famosa, sono un concetto per molti ancora misterioso. C’è chi lo associa ad attività criminali, mentre altri invece pensano sia un qualcosa di troppo astratto per farci affidamento. Ma cosa sono in poche parole le criptovalute? Comprendere le caratteristiche di questa innovazione ci può portare a fare un ragionamento critico riguardo la loro effettiva utilità e a dare una risposta, speculativa sotto ogni punto di vista, circa le prospettive future di bitcoin &co. 
Bitcoin nasce dall’idea di un anonimo inventore, Satoshi Nakamoto, che nel 2008 espone in un white paper quelle che erano le ragioni che lo avevano spinto ad utilizzare la tecnologia blockchain per implementare un nuovo e rivoluzionario modo di effettuare pagamenti. Queste le prime righe del suo messaggio:

“Una versione puramente peer-to-peer di denaro elettronico permetterebbe di spedire direttamente pagamenti online da un'entità ad un'altra senza passare tramite un'istituzione finanziaria. […] i benefici principali sono persi se una terza persona di fiducia è ancora richiesta”
John Doe
Designer

LA GRANDE CRISI FINANZIARIA

Cosa significano queste righe? Per comprendere quello che il fantomatico Satoshi intende realizzare dobbiamo avere a mente il periodo storico in cui questo paper vede la luce. Siamo nel 2008, all’origine della grande crisi finanziaria (la cosiddetta crisi subprime) che si originò negli USA a causa di una gestione poco prudente dei mutui da parte degli istituiti di credito. Alcuni di questi poi sono falliti, come Lehman Brothers che si ritrovò con debiti bancari superiori a 612 miliardi di dollari. Un’immensità di denaro, tra cui risparmi di una vita di famiglie di tutto il mondo, interamente gettati al vento. 
È qui che nasce la sfiducia totale delle persone nei confronti delle banche, e ciò che Satoshi propone è proprio un sistema di pagamenti diretto, in cui se due individui vogliono effettuare una transazione possono farlo senza ricorrere a banche o qualunque altro intermediario. Vuole avere il pieno controllo dei propri soldi, ed evitare di doversi fidare di qualcuno per poter svolgere le proprie attività di tutti i giorni. 
Ma come realizzare ciò? Abbiamo già accennato che la tecnologia alla base delle criptovalute è la blockchain (comparsa per la prima volta in occasione del white paper di Satoshi Nakamoto, ma che poi si è espansa in numerosi altri ambiti, anche molto lontani dai sistemi di pagamento). 

ALL'ORIGINE DELLE CRIPTOVALUTE: LA BLOCKCHAIN

La blockchain è un registro pubblico e immutabile, in cui si può inserire qualsiasi tipo di informazione. Dal punto di vista tecnico invece, la si può guardare come una lunga catena, in cui ogni anello è composto da un blocco. Quello che ci interessa in una prima fase è comprendere cosa c’è all’interno di un blocco, mentre poi analizzeremo come vengono legati tra di loro. Il contenuto è composto da 3 elementi (più un altro che però adesso trascureremo) ovvero:

  1. Elenco di transazioni: per esempio, se io ordino una pizza su Just Eat e voglio pagare con i bitcoin, la transazione che supponiamo essere di 0,01₿ (0,01 bitcoin, pari a circa 8 dollari) verrà registrata all’interno del blocco insieme al mio indirizzo (una sorta di codice identificativo) e a quello del destinatario
  2. Timestamp: per registrare l’esatto momento in cui il blocco è stato creato
  3. Codice del blocco precedente

All’insieme di questi elementi viene poi applicata una funzione crittografica di tipo irreversibile: significa che noi partendo dal codice che si genera (l’output), non possiamo determinare quale fosse il valore originario (input). Questo valore generato sarà il codice del blocco, che come possiamo vedere al punto 3 della lista di sopra, è proprio quello che verrà inserito nel blocco successivo.

LA BLOCKCHAIN È MODIFICABILE?

Questo è il motivo per cui ogni blocco è collegato a quello che verrà generato dopo, e così via in modo da formare una catena. Ed è importante comprendere il fatto che se noi modifichiamo una qualsiasi transazione all’interno di un blocco (magari la pizzeria presso cui ho comprato vuole modificare la cifra di 0,01₿ in 1₿, così da avere ricevuto 8000 dollari per quella pizza), sarà modificato di conseguenza il codice del blocco, e con lui anche quello successivo, e il successivo ancora. Sarà facilissimo verificare se è stato cambiato qualcosa all’interno della blockchain, perché verrebbe modificata completamente, e dal momento che ognuno ne possiede una copia, se ne accorgerebbe immediatamente. Rivoluzionario.

PERCHÈ CI SONO ANCORA DUBBI SULLE CRIPTOVALUTE?

E allora torniamo al nocciolo di questo articolo: perché ci sono ancora dubbi su queste nuove tecnologie? Molti sono i motivi: innanzitutto il fatto che per qualsiasi problema (ad esempio, hai smarrito i codici di accesso al tuo account) nessuno ti può aiutare proprio perché non c’è un istituto centrale che si occupa di gestire il tuo denaro. Inoltre, in alcuni casi ci sono stati attacchi hacker anche molto sofisticati contro questi sistemi, portando a perdite di centinaia di milioni di euro. 
Ma si sa, Roma non fu costruita in un solo giorno, e ogni reale innovazione ha bisogno di tempo per potersi affermare in modo stabile. Ma noi siamo realmente convinti che un domani queste valute (oggi ancora troppo instabili) saranno invece lo strumento grazie al quale saremo più liberi, e magari anche più sicuri, nella gestione del nostro patrimonio.

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